1. Castello Orsini-Odescalchi a Bracciano
Il Castello di Bracciano, conosciuto anche come Castello Orsini-Odescalchi, è un edificio del XV secolo costituito da tre cinta di mura esterne; di forma pentagonale, presenta cinque torri, una per ogni vertice della fortificazione esterna. Il castello fu costruito da Braccio da Montone (della famiglia Fortebracci) poi passato all’Orsini militante nelle truppe di Braccio, dietro richiesta del papa Martino V (1418). È di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò la signorìa di Bracciano alla fine del XVII secolo.
Il castello, aperto al pubblico nel 1952 da Livio IV Odescalchi, è visitabile e viene spesso usato per ricevimenti, celebrare matrimoni e per altri eventi privati e culturali.
Il castello sorge nel 1470 intorno alla vecchia rocca medioevale dei Prefetti di Vico, risalente al tredicesimo secolo, su ordine di Napoleone Orsini che poi viene portata a termine dal figlio Gentil Virginio Orsini nel 1485. Nel 1485 fu ospite della famiglia Orsini il vescovo di Mantova Ludovico Gonzaga, figlio del marchese di Mantova Ludovico III Gonzaga, che fuggì da Roma a causa della peste[1] Nella sua storia il castello subisce molti cambiamenti dall’iniziale progetto di Francesco di Giorgio Martini.
Papa Alessandro VI nel 1496 arriva a sequestrare il castello, animato da un profondo risentimento verso gli Orsini. In questi anni risalgono le prime decorazioni, tra i più famosi il ciclo della donna medievale che illustra la vita di corte del tardo Medioevo e l’affresco di Antoniazzo Romano[2] che riproduce il trionfo di Gentil Virginio Orsini, pagina importante di questo pittore del Quattrocento.
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L’ingresso del castello
L’arco che sovrasta il viale d’entrata del castello è opera di Jacopo del Duca al quale Paolo Giordano Orsini lo commissionò dopo la costruzione dei giardini del castello nell’ultima metà del Cinquecento. Alla bugnatura aggettante si alternano le rose Orsini, sovrastate dallo stemma della famiglia.
- Il granaio
È il primo ambiente che si incontra salendo al castello: il grande edificio rettangolare aveva una doppia funzione: la scuderia al piano terra e il luogo di conservazione del grano nella parte più alta. Si tratta di una costruzione più tarda che testimonia il ruolo fondamentale del castello nell’organizzazione dalla vita economica del feudo
Sovrastata da un robusto arco sorretto da pilastri in pietra, si trova la porta che immette ad una serie di ambienti, in parte scavati nella rupe e rischiarati da finestre, destinati al corpo di guardia ed al presidio del castello, con deposito di armi e di munizioni. Dall’ultimo di questi ambienti si accede ad un cunicolo di drenaggio destinato a raccogliere l’acqua piovana che cadeva nella corte.
Ricavata all’interno della torre nord la sala Papalina è anche ricordata per aver ospitato papa Sisto IV Della Rovere nel 1481, fuggito dalla pestilenza che flagellava Roma. Il soffitto venne affrescato dai fratelli Zuccari nel 1560 in occasione delle nozze tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de’ Medici con l’oroscopo delle nozze inserito in una splendida decorazione a grottesche su fondo oro.
- La sala Umberto
Umberto I vi dimorò nel 1900. La decorazione del soffitto a cassettoni è attribuita alla scuola di Antoniazzo Romano e venne realizzata probabilmente alla fine dei lavori di costruzione del castello intorno al 1491. Gli arredi e in particolare il letto hanno nei frontali originali elementi cinquecenteschi.
Chiamata così per la composizione a trittico di un’interessante pala d’altare della prima metà del Cinquecento con due ante d’organo di Antoniazzo Romano che raffigurano un’annunciazione. Accanto a queste opere sono raccolte in questa sala altri dipinti della collezione di opere del Quattrocento qui collocate probabilmente da Baldassarre Odescalchi in occasione del riarredo del castello.
È detta del Pisanello per lo stile degli affreschi del fregio, che volutamente si riferiscono a quella scuola come omaggio ai rapporti di Gentil Virginio Orsini con la casa di Aragona. Alle pareti accanto ai ritratti di Scuola Fiamminga di membri della famiglia Odescalchi della metà del Seicento, troviamo il ritratto del papa Innocenzo XI. È conservata in questa sala anche una parte della preziosa collezione di ceramiche dei più significativi centri di produzione italiana: le tipologie sono diverse e le epoche rappresentate vanno dalla metà del XV secolo fino al XVIII.
È la sala più ampia dell’ala nord; originariamente il soffitto si elevava a doppia altezza ma venne abbassato nella seconda metà dell’Ottocento, ricavando una seconda sala. Sulla parete di fondo nel 1960 venne posizionato il grande affresco di Antoniazzo Romano che celebra due importanti momenti della storia di Gentil Virginio Orsini: la cavalcata a capo delle truppe aragonesi verso Bracciano e l’incontro con Piero de’ Medici. I busti dei Cesari collocati intorno alle pareti sono in marmo bianco e peperino del XVII secolo.
Detta degli Orsini perché in origine vi erano collocati i ritratti della casata, andati perduti. Alle pareti si trovano i ritratti di Paolo Giordano e di Isabella de Medici: lo stemma incorniciato da preziosi stucchi celebra il loro matrimonio con l’unione degli emblemi delle nobili casate degli Orsini e dei Medici.
Detta anche sala Rossa per il colore degli arazzi che in origine ornavano le pareti, questa sala è l’ultima del I piano nobile. Nella sala è conservato un letto del XVI secolo di scuola veneziana e alle pareti due dipinti su tavola della collezione Odescalchi. La sala è tradizionalmente detta sala di Isabella volendo individuare in questo ambiente di rappresentanza, l’appartamento della Sposa di Paolo Giordano Orsini. Le decorazioni ad affresco alla base del soffitto è composta da putti che sostengono festoni, della scuola di Antoniazzo Romano.
Si dice che sulla base di un pezzo originale di scuola tedesca della fine del XV secolo, Baldassarre Odescalchi fece realizzare tutto l’arredo della camera in stile neogotico in brevissimo tempo. Il gusto neogotico è comune e diffuso in tutta Europa nel corso del XIX secolo e molto apprezzato da Baldassarre stesso. Conoscitore delle arti non volle di certo riferire lo stile della camera all’epoca di costruzione del castello ma volle più probabilmente dotare anche queste sale di una camera in stile, come consuetudine nei palazzi degli intellettuali eclettici della sua epoca.
La sala delle armi e la sala d’Ercole
Questa sala è stata ricavata creando un nuovo soffitto alla sala dei Cesari. I ritratti degli uomini e donne illustri che ornano le pareti alla base del soffitto era quindi la decorazione della sala dei Cesari. La sala ospita la parte più ricca della collezione di armi della famiglia Odescalchi in particolare armi ed armature dal XV al XVII secolo, lance, alabarde e spade. Interessante un’armatura equestre da torneo di fabbrica milanese del secolo XV e due armature da torneo tedesche del secolo XVI. Così detta per il fregio che scorre sotto il soffitto raffigurante episodi della vita di Ercole. Non a caso in questa sala è collocata la prima parte della raccolta di armi iniziata dal principe Ladislao Odescalchi nel secolo XIX ed ultimata dal principe Innocenzo prima dell’ultima guerra. In questa sala in particolare sono presenti alcuni fucili e cannoni accanto ad asce da patibolo del XIV secolo.
Raccordate dal camminamento di ronda, le cinque torri cilindriche più una sesta mozza, appartenente alla parte più antica della Rocca dei Prefetti di Vico, alternano scale, anditi, logge coperte e scoperte ove i soldati assicuravano la difesa dell’intero castello
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Nella quiete della campagna, a venti minuti dal centro di Roma, un antico borgo trasformato in un luogo caldo e accogliente dove ricevere i propri ospiti in totale relax. Immerso nel verde, nel cuore della tenuta del Bosco di Baccano, troviamo il Borgo della Merluzza che prende il nome dalla giovane merla che restò intrappolata nella torre della tenuta e che da lassù cantava dolcemente nelle notti di luna piena. La leggenda vuole che ancor oggi questo canto melodioso si possa sentire e sia di buon auspicio.
Ricordato anche da Gioacchino Belli, il borgo era un’antica stazione di posta sulla via Cassia ed era già conosciuto nel medioevo perché qui sorgeva l’antica osteria denominata Tor Merluzza. Oggi la struttura si trova all’interno di un parco di circa 5 ettari: ampi prati verdi, alberi secolari ed una piscina esterna fanno da sfondo al borgo in pietra e opus incertum che, sapientemente restaurato, ora ridona tutta l’eleganza e la magnificenza dei tempi passati conciliandola con esigenze moderne.
Sposarsi a Borgo della Merluzza: la piscina, l’anfiteatro, il giardino segreto
Il Borgo della Merluzza è davvero un posto da fiaba e molti sposi decidono di pronunciare qui il loro sì. È possibile celebrare una suggestiva cerimonia civile o simbolica oppure, nei pressi, organizzare il matrimonio con rito cattolico nella Basilica di S.Elia, nella Parrocchia di S.Pancrazio, nella Parrocchia di S.Maria di Galeria o al Santuario della Madonna del Sorbo.
Le coppie che vogliono di sposarsi all’interno di Borgo della Merluzza hanno davvero l’imbarazzo della scelta circa la location del rito del matrimonio. C’è la balconata, il giardino segreto, l’anfiteatro o il bordo piscina. Gli stessi spazi possono invece essere utilizzati per il cocktail, la cena o una serata di balli.
Il giardino segreto, il galoppatoio, è suggestivo e perfetto anche per il buffet di aperitivo, per accogliere gli ospiti del matrimonio. È un grande giardino semicircolare adornato con enormi anfore: viene detto segreto perché vi si accede attraverso un arco ricavato da una siepe e dall’esterno rimane nascosto alla vista. Spesso le coppie decidono di usare il giardino segreto allestiscono una postazione per i musicisti nel grazioso anfiteatro adiacente al giardino che crea un’ottima acustica.
La villa e il casale antico di Borgo della Merluzza
La tenuta di Borgo della Merluzza è costituita da due edifici principali: la Villa e il Casale Antico. Entrambi in grado di proporre location interessanti per un ricevimento nuziale di prestigio. Gli interni della Villa di Borgo della Merluzza sono perfetti per aperitivi e cocktail party e possono ospitare buffet e ricevimenti all’aperto per circa 200 persone. Nel palazzo padronale accanto alla torre si trovano poi due zone separate per ambientare i vari momenti degli eventi wedding: hanno capacità di accogliere da 50 a 200 posti e sono davvero suggestive poiché sono dotate di antichi camini ed eleganti arredi d’epoca.
A Borgo della Merluzza non c’è ristorazione, ma la gestione dà spazi ampi alle aziende che gli sposi scelgono per il catering: viene infatti messa a disposizione una cucina industriale di circa 300 mq. A Borgo della Merluzza è anche possibile soggiornare per qualche giorno, caratteristica importante per gli sposi e i loro ospiti dal momento che non tutte le location matrimoniali hanno questa possibilità! In questo luogo fiabesco potrete usufruire di otto camere e di una suite padronale che vi fermeranno il tempo per voi…
Il Casale Antico è l’antica osteria del 1600 di Borgo della Merluzza ed ha un fascino unico: le sue sale sono dotate di camini storici ed arredi elegantissimi. È adatta a ospitare piccoli gruppi e ricevimenti esclusivi da 10 a 70 persone. Le sale e le cucine del Casale Antico di Borgo della Merluzza hanno, inoltre, un ingresso indipendente.
Il Casale Antico ha infatti a disposizione un cortile riservato –con un forno a legna per sfornare pizze favolose!– e un prato dedicato che si affaccia sul parco e gode la visuale della torre seicentesca.
orgo della Merluzza
Via della Merluzza, 6,
00060 – Roma
TEL: 336 720280
info@borgodellamerluzza.it
La villa del ‘600 dispone di giardini e di un ampio Patio che possono ospitare fino a 700 ospiti. La panoramicità dei colli che si elevano al di sopra di Monte Mario, la piscina con il terrazzamento e i prati circostanti si prestano per accogliere matrimoni di sicura eleganza e raffinata bellezza.
I giardini all’italiana con fiori e siepi, l’ampia pineta faranno da cornice a cerimonie indimenticabili.
All’interno le ampie sale, i soffitti a volta, il pavimento in cotto antico e marmo, saranno la cornice armoniosa del vostro matrimonio.Fin dall’epoca romana la zona di Grottarossa era considerata area residenziale di altissimo livello. All’interno della Villa troviamo l’Ingresso di rappresentanza, il grande Salone del Camino, la raffinata Sala Dafne, la panoramica Sala Majestic e la riservata Sala della Biblioteca.
L’ atmosfera romantica e spettacolare dell’ illuminazione di fiaccole e lanterne renderà unico ed indimenticabile il vostro matrimonio.
L’ampia capacità delle sale interne che ospitano 100, 200 e 400 ospiti nello stesso ambiente ed il nostro servizio di banqueting espresso, che garantisce la massima qualità delle pietanze, risponderanno ad ogni necessità.